Ribilanciare – intelligentemente – il portafoglio

Finita la disanima delle cinque regole, passiamo ora a spiegare nel dettaglio un metodo a nostro avviso consigliabile per ribilanciare il proprio portafoglio.

Come abbiamo già sostenuto, pensare di investire in toto il capitale a nostra disposizione, tutto in un giorno, e poi aspettare semplicemente di vederlo crescere, a nostro avviso non funziona. A meno che non ci troviamo in un particolare momento storico in cui tutte le asset class sono estremamente depresse (evento quanto meno raro), una potente arma a vostra disposizione per costruire un portafoglio solido è quella di diluire gli acquisti nel tempo.

Un ipotetico portafoglio (semplifichiamo) conterrebbe:

  • 20% azionario
  • 20% materie prime
  • 30% obbligazioni tipo 1
  • 30% obbligazioni tipo 2

Supponiamo di avere 100mila € da investire. Il nostro obiettivo è averli allocati tutti entro 2 anni. (Alcuni studiosi sostengono invece 1 anno. A voi la scelta). Dividiamoli in scaglioni da 20mila € ciascuno. Poi mandiamo gli ordini: oggi 29 settembre 2017 acquisto 5000€ di azioni, 5000€ di materie prime, 6000€ di obbligazioni tipo 1 e 6000€ di tipo 2.

Sei mesi dopo, abbiamo questa situazione: le azioni valgono 6500€, le materie prime 5500€, le obbligazioni 5500€ entrambe, per un totale di 23000€ (+15%). A questo punto cosa fare? Investiamo altri 20mila€, cercando il modo giusto per far tornare le percentuali com’erano prima?

Non esattamente. Il modo giusto di investire ora è colmare la differenza che separa le diverse parti del nostro portafoglio rispetto all’obiettivo che avevamo. Ovvero, ad esempio, invece di mettere altri 5000€ in azioni ne bastano 3500 per raggiungere i 10mila. E al contempo, nelle obbligazioni aggiungeremo 6500€ invece dei precedenti 6500€.

I vantaggi di questo approccio? Molteplici:

  1. Ci permette di acquistare a man bassa più quote delle asset class che hanno performato male nei precedenti 6 mesi, a prezzi più vantaggiosi, permettendoci quindi di incrementare i futuri guadagni;
  2. Diminuiamo la nostra esposizione verso le asset class che sono salite, mettendoci potenzialmente al riparo da un futuro ribasso che, così, influenzerà meno sul nostro portafoglio.
  3. Se dopo 6 mesi il nostro portafoglio è cresciuto (più che probabile, considerando la durata dei mercati rialzisti rispetto a quelli ribassisti nell’ultimo secolo), dovremo spendere meno (nel nostro esempio, i secondi acquisti sarebbero in totale 17mila e non 20mila €). Spendendo meno, possiamo mettere da parte per i ribassi futuri, quando acquisteremo a prezzi migliori.
  4. Se invece dopo 6 mesi il nostro portafoglio è sceso, saremo costretti a mettere più soldi di quelli in programma. Tuttavia lo faremo acquistando a prezzi più bassi e quindi potenzialmente convenienti, riservandoci anche in questo caso succulenti guadagni futuri.

Restate sintonizzati per futuri consigli da Taurus!

Non dimenticare di leggere anche la prima, la seconda, la terza, la quarta e la quinta regola. Ricordati che puoi anche seguirci su Facebook e Twitter.  Puoi anche inviarmi una mail. Alla prossima puntata!

Come sempre, la lettura di questo sito implica l’accettazione del disclaimer. Il post qui sopra non rappresenta un invito all’investimento finanziario.

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